Ernesto Gallarato, nella sua performance dedicata all’arte realizzata con gusci d’uovo, dialoga attraverso una barriera temporale che, a volte, lo pone davanti ad enigmi e prove di resilienza, che lo conducono ad affrontare nuove soluzioni estetiche.
La scelta di lavorare con materiali di scarto è il punto fondamentale di tutto ciò che gli sta a cuore. Cose abbandonate diventano nelle mani di Gallarato “altro”. La tecnica a cui fa riferimento proviene dal Vietnam ed è quella di frantumare i gusci distruggendoli e riassemblandoli quale demiurgo dell’intero processo creativo, dove la forma incontra la poetica del colore.
I mosaici così ottenuti esprimono gran parte dei concetti fondamentali che albergano nel suo intimo di uomo ed artista.
Così sono nati dei piccoli capolavori che vogliono comunicare messaggi di autentica bellezza, giustizia e verità contro coloro che navigano in acque oscure, popolate dall’ipocrisia, dal perbenismo, dal razzismo, dall’omofobia, dal patriarcato e dall’intolleranza.
A tutti consiglio di riandare al pensiero che un grande artista ed intellettuale quale è stato Ezio Gribaudo esprimeva ad ogni incontro: “solo la bellezza ci salverà”. La bellezza è anche un atto di militanza partecipativa. Non per nulla è citata nella nostra Costituzione, che è posta a fondamento della nostra democrazia.
INTEGRAZIONE dell’Articolo 1 della Costituzione:
“La Repubblica Italiana riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale, la conserva, la tutela e la promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali”.
A tutti coloro che visiteranno l’originalissima mostra di Ernesto Gallarato vada l’augurio di essere sempre e comunque “liberi di osservare con occhi nuovi la bellezza”.
Donatella Avanzo
Curatrice